Storia

 Tracciare un consuntivo non è cosa facile per un Moto Club come quello di San Severino, il “Settempedano”, nato per volontà di una dozzina di amici sportivi nel febbraio del 1949, con lo scopo di partecipare a raduni, gimcane ed altre piccole manifestazioni.

C’era troppo entusiamo per accontentarsi di cose minime, gli anziani ricordavano e ricordano ancora le prodezze sportive del centauro Dante Ranciaro che con coraggio non comune si cimentò in gare dove al via (Circuiti Helvia Recina Recanati, Tolentino ecc.) c’erano i vari Nuvolari, Varzi, Self, Moretti, Anzuinelli, Colombo ecc.
Ricordiamo ancora quel circuito del Chienti e del Potenza, che si svolgeva sul tracciato: Tolentino – San Severino M. – Serrapetrona – Tolentino. E chi ha dimenticato i Malasisi, Bianchi, Eugeni, che con le loro moto leggere tentavano di contrastare la vittoria ai Marini, Conti, Del Monti, Moscolini, Castellani ecc.
Il Moto Club Settempedano aveva, per dar vita a tante iniziative, quasi un termine di nostalgico confronto. Questa dozzina di promotori e fondatori riuscì in breve tempo a formare una famiglia così unita e tanto sicura da affidare la presenza ad uno studente non ancora “diplomato”: Giancarlo Cristini, nell’occasione la più anziana rivista mondiale specializzata, diretta dall’indimenticabile Gino Magnani parlò diffusamente del più giovane Presidente Italiano di un Moto Club marchigiano. “MOTOCICLISMO” da quel lontanto giorno incoraggiò sempre questa famiglia sportiva.
Dalla gimcana al raduno, dalle riunioni alle gare di karting a di regolarità, al primo tentativo di fare il motocross. La vittoria, in quest’ultimo, di Giovanni Casagrande, allora centauro di primo piano in Belgio (di famiglia petriolese) con la “500” BSA infuse coraggio nei settempedani, tanto da organizzare nel 1959, un anno dopo, addirittura una prova di campionato italiano per Senories vinta da Emilio Ostorero, su Mi-Val. Questo pilota successivamente scrisse il suo nome soltanto nel 1966 e nel 1970 nel “Libro d’oro”, che in questo ponderato consuntivo rappresenta un serio, qualificato e qualificante attivo.
Da allora le manifestastazioni di motocross hanno avuto un incremento costante, sia come quantità che come qualità.
Lo sviluppo crossistico nazionale non ha mai trovato impreparato il Moto Club Settempedano, che attraverso gli anni ha profuso tutte le sue energie per approntare il campo di gara nelle condizioni tecniche e spettacolari, aggiornate e di primissimo ordine, così da ricevere lusingherie critiche da tecnici, piloti e pubblico.
Fin dai primi tempi, magari con mezzi meccanici improvvisati, i piloti settempedani hanno difeso la bandiera del Moto Club, sia nel cross, che nella regolarità, nelle gare regionali, come nelle piste e nei campi più lontani della penisola, riportando lusinghieri successi ed apprezzato comportamento sportivo. Sotto il profilo organizzativo non si può fare a meno di citare, fra le cento e più manifestazioni ospitate, quelle che hanno dato maggiore lustro al MC Settempedano e che hanno portato il nome di San Severino Marche in ogni angolo della terra.

La Coppa Mille Dollari (il torneo più antico del mondo) che qui è nata e disputatasi dal 65 al 92 (vedi Albo D’oro)

Due prove mondiali di cross, una nel 1970 che ha visto trionfare il nome unanimamente ritenuto più illustre dell’intero panorama crossistico internazionale: Joel Robert l’unico pilota al mondo che sia stato in grado di aggiudicarsi ben sei titoli irridati (5 consecutivi); e l’altra nel 1978 vinta da Gastion Rahier. Nel 1995 a San Severino è arrivato il circus mondiale dell’enduro con tutto il proprio carico di campionissimi.